La liquidità della Grecia sta per finire, crollano le Borse, torna a salire lo spread

Noi ve l’avevamo anticipato almeno 1 mese fa, che la telenovela della Grecia avrebbe continuato ad alimentare ancora per molto degli alti e bassi continui sui mercati finanziari.

Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis oggi ha lanciato l’allarme: i soldi (la liquidità) a disposizione della Grecia stanno per terminare, senza un nuovo accordo per lo Stato Ellenico ci sarà un immediato default, che rischierebbe ei mettere in crisi però l’intera Moneta Unica. Nonostante la garbata minaccia finale, stanno cambiando i toni del governo Tsipras, che è ora davvero ad un passo dal baratro, nonostante le condizioni imposti dall’Ue in questi anni siano state al limite dello schiavismo ed un ribellione fosse dovuta.

Da Washington, precisamente dalla sede del Fondo Monetario internazionale, le dichiarazioni del ministro greco gettano il panico sui mercati, perchè anche la restituzione del miliardo di prestiti del Fmi che scadono a Maggio è ora in pericolo, se non vengono sbloccati gli oltre 7 miliardi del nuovo prestito congelato dai partner internazionali, in attesa delle riforme del governo greco. In tutto questo i titoli di stato triennali greci sono arrivati a rendere il 28%, per la situazione a rischio di default, e gli interessi altissimi non fanno che peggiorare le casse dello Stato Ellenico.

Nonostante l’ombrello del Quantitative Easing poi, lo spread tra Btp e Bund torna a sfiorare quota 140 punti, dagli 87 di appena un mese fa, con i rendimenti dei titoli italiani decennali tornati all’1,45% sul mercato secondario, mentre quelli tedeschi sono scesi addirittura allo 0,07%.

Male ed in peggioramento tutte le Borse europee, a meno di un ora dalla chiusura della settimana economica : Milano, la peggiore, sta perdendo il 2%, anche per l’influenza negativa dei titoli bancari, Francoforte l’1,7%, Parigi l’1,25% e Londra l’1%. L’Euro infine, è in recupero sul dollaro

1 COMMENT

  1. facciamo un pò di chiarezza: i tedeschi, allettati da interessi elevati, si sono finanziariamente esposti con le istituzioni greche. il livello di esposizione, puramente speculativo, non era e non sarebbe mai stato giustificato da adeguati fondamentali economici. infatti, i quattrini, sono finiti, improduttivamente, ad ingrassare le tasche di una burocrazia pubblica che è aumentata a dismisura non appena i fondi giunsero a destinazione. adesso i tedeschi si lamentano e pretendono il massimo rigore per rientrare dei loro capitali. sembrano un bambino viziato che decide di giocare a poker non sapendo che può anche perdere tutto. di qui il braccio di ferro che, peraltro, dovrebbe anche impegnare le autorità finanziare e politiche italiane che hanno fatto la stessa cosa con i soldi pubblici, patrimonio dei cittadini. forse con lo scopo di solidarietà politica. delinquenti due volte! adesso non resta che recidere i cordoni e assumersene le perdite: la grecia è un tumore finanziario esattamente come tutta l’europa mediterranea. è proprio sbagliata e impraticabile l’idea di un’europa economica con partners incompatibili. vero asino prodi?? i più intelligenti se ne sono stati alla larga: svezia, norvegia, danimarca, svizzera e regno unito che hanno conservato la sovranità monetaria.

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