Improvviso aumento dell’azionario Greco e dell’Euro aumentano le speranze per un accordo con la Grecia

Analizziamo insieme i problemi che la Grecia sta affrontando, e una possibile risoluzione dei problemi tramite un accordo già dalla prossima settimana.

Solitamente, quel momento in cui i politici decidono di non parlare e non rilasciare alcun tipo di statement, è un buon momento.

Per adesso, l’Euro ha toccato un massimo della sessione, e l’azionario Greco è andato circa il 2% più in alto nel giro di qualche ora.

La motivazione numero uno, potrebbe essere il fatto che un’accordo con la Grecia potrebbe essere più vicino che mai. La proposta più recente della Grecia fu rifiutata, ma i leaders non si sono certamente smessi di parlare. Anzi.

Il gioco che finora Tsipras ha giocato è stato molto pericoloso. Rifiutarsi di concedersi, tentando di concedersi soltanto ad un compromesso. In questo caso non c’è alcuna speranza per un accordo.

La Merkel ieri disse che “è ancora possibile” che ci sia un’intenzione di chiudere un accordo, e se c’è un intenzione, c’è anche un modo. Oggi la Merkel ha detto che il summit in Grecia di Lunedì, potrebbe in realtà essere soltanto un summit, e non un luogo per stringere un accordo. Questo potrebbe sembrare quindi un segnale negativo, un monito per Tsipras.

Inoltre, la Banca Centrale Europea continua anche in questi giorni a finanziarie le banche Europee.

Adesso i mercati sono chiusi, e con grande probabilità si riapriranno domenica notte senza alcun tipo di accordo. Il summit ci sarà il prossimo lunedì e niente viene ovviamente fatto prima di quel giorno, quindi comprare Euro oppure l’azionario Greco adesso, non avrebbe molto senso.

Un accordo quindi non sarebbe poi così impossibile. Tutto questo silenzio potrebbe infatti annunciare un accordo del genere. La Grecia sa benissimo che il risultato di una mancanza di un accordo sarà più grave del risultato di un accordo.

L’uscita dall’Eurozona dall’Euro significherebbe il ritorno del Drachma. Ammettiamo il fatto che la Grecia sia in grado di stampare moneta, il tasso di cambio sarebbe quindi estremamente sfavorevole, in quanto il valore nominale di 1 euro in Drachma potrebbe essere 2-3 volte inferiore rispetto all’ingresso all’Euro della Grecia oltre 10 anni fa.

Per un paese importatore, e in grave crisi, distruggere il potere d’acquisto in questo modo potrebbe essere controproducente. L’uscita dalla zona Euro, porterebbe quindi numerosi problemi di credibilità politica, e porterebbe il paese alla stessa condizione di 50 anni fa.

Giornalista indipendente e trader privato. Sono laureato in Economia e finanza e mi occupo di analisi finanziarie e di notizie sull'economia.

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