Banco Popolare e Bpm: via libera per la fusione

È finalmente arrivato un via libera formale alla fusione fra Bpm e banco Popolare. Ad entrambe le banche è stato infatti recapitato il provvedimento autorizzativo della Banca d’Italia, il quale segue e comunica l’assenza di obiezioni alla manovra da parte della Banca Centrale Europea. La manovra sembra quindi essere definita, ma manca solo un ultimo tassello alla sua messa in opera, ovvero la concessione da parte dell’organismo di credito centrale di concedere la licenza. Il nuovo istituto si chiamerà Banco Bpm e il passaggio è atteso nel mondo economico e finanziario in questi giorni, quando la licenza verrà consegnata e i lavori di fusione potranno finalmente iniziare.

In contemporanea verranno quindi organizzati i consigli delle due banche con la convocazione delle assemblee di fusione, che molto probabilmente verranno chiamati all’ordine in data 15 ottobre. Potrebbe quindi trattarsi della conclusione di un processo iniziato alla fine del 2015 e che ha vissuto momenti di grande instabilità e tensione, non solo in Italia ma anche a Francoforte. I momenti di tensione sono stati molti e il più teso e intenso è stato sicuramente quello che ha visto la richiesta da parte della Banca Centrale al Banco Popolare di aumentare il suo capitale sociale di un miliardo di euro, al fine di arrivare al momento della fusione più forte dal punto di vista patrimoniale.

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A conti fatti si tratterebbe della prima fusione nel nostro paese dopo la legge della trasformazione delle banche popolari più grandi in società per azioni e della presenza della vigilanza unica nell’Unione Europea. Ora la manovra sembra essere definita ma manca l’approvazione delle rispettive assemblee e il mondo economico finanziario si rivela teso, perché alto è il malcontento delle associazioni che rappresentano soprattutto i pensionati-soci, dichiaratasi sul piede di guerra per una fusione che potrebbe portare grandi cambiamenti all’interno del novello istituto di credito.

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