BCE : nessuna intenzione di tagliare le banche Greche fuori dai fondi d’emergenza

La Grecia non è messa bene. Varoufakis continua ad assumere dei comportamenti al limite dell’isteria, manifestanti saltano sulla scrivania di Draghi nel bel mezzo di una conferenza. Ma tuttavia la BCE vuole salvare la Grecia, perchè crede che questa nazione abbia ancora molto da dare all’Europa. E il Sistema bancario greco continua ad essere più vivo che mai, anche se ancora non è ben chiaro come questa situazione possa risolvere il dialogo e gli accordi tra il Governo-Syriza, in quanto le trattative sembrerebbero essere sempre più lente. Le bollette vanno pagate, altrimenti sarà un continuo rimandare.

Alcune news di questa mattina, ci suggeriscono che le persone all’interno della Banca centrale europea hanno discusso sui modi per ridurre l’utilizzo di liquidità di ultima istanza (denominata anche ELA) verso le banche greche, modalità che dovrebbero essere prese estremamente sul serio. Ma ciò non significa che la banca centrale si stia apprestando a tagliare fuori la Grecia dal suo piano di salvataggio. Anzi, tutt’altro.

Dall’inizio delle negoziazioni in corso tra la Grecia e le organizzazioni conosciute come TROIKA (ovvero, la Commissione europea, il Fondo monetario internazionale e la BCE), la banca centrale della regione ha tentato di separare il proprio ruolo politico dalle sue responsabilità come finanziatore di ultima istanza ad un finanziamento di emergenza per il sistema bancario greco.

Questo espediente è stato in particolare tentato attraverso la cancellazione della deroga che aveva permesso alle banche del paese di accedere al programma di prestiti di emergenza della BCE, anche se la garanzia delle obbligazioni hanno offerto in cambio dei prestiti (titoli di Stato o obbligazioni bancarie garantite) è stato valutato sotto lo standard minimo che viene solitamente accettato.

Molti, hanno creduto che la decisione sia stata invece un semplice errore, in quanto ha costretto le banche greche a ricorrere al più costoso ELA, che poi del resto non ha realmente diminuito l’esposizione dell’Eurosistema nel suo insieme verso la Grecia e verso sopratutto la minaccia di peggiorare i deflussi sui depositi in un momento molto delicato.

In seguito, i depositi sono scesi a 7.7 miliardi di euro nel solo mese di febbraio, il che significa che si sono ridotti dai 24.6 miliardi di euro dal mese di dicembre. I rapporti dei media suggeriscono che i clienti hanno ritirato ben 3 miliardi nel mese di marzo andando quindi a ritirare in totale una somma di 27 miliardi di euro.

La Grecia quindi si trova in una situazione estremamente difficile, anche se la Banca Centrale Europea, sembra comunque disposta ad aiutare la nazione Ellenica.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here