Produzione industriale italiana: i nuovi dati tornano in positivo

Considerato che Francia e Germania hanno fallito nel mostrare agli investitori dell’eurozona dei dati incoraggianti sul fronte della produzione industriale, spettava all’Italia il compito di invertire la tendenza. E, almeno questa volta, le aspettative di rialzo da parte di tale dato macro tricolore sono state più che rispettate, con una produzione industriale tornata a crescere nel corso del settimo mese dell’anno, e con proporzioni superiori a quelle auspicate.

Crescita dello 0,4%

Cominciamo dai numeri pubblicati. Secondo le statistiche ufficiali, la produzione industriale italiana è tornata ad aumentare a luglio, di +0,4 per cento mese su mese, dopo essere calata nei due mesi precedenti (-0,6 per cento m/m a maggio e -0,3 per cento m/m a giugno, rivisto al rialzo di un decimo rispetto alla stima di un mese fa). L’incremento è superiore alle attese (che, ricordiamo, erano pari a +0,2 per cento m/m). Se corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi a luglio 2016 sono stati 21 contro i 23 di luglio 2015), l’output migliora, pur mantenendosi in chiave negativa, a -0,3 per cento a/a dal -0,9% a/a precedente.

Non solo: un’occhiata approfondita potrà dimostrare che il dettaglio per raggruppamenti principali di industrie è anche migliore del dato sintetico, in quanto si registra un rimbalzo significativo per tutti i principali macro settori: beni di consumo (+2 per cento m/m, con i durevoli in crescita di +3,6 per cento m/m), beni strumentali (+1,1 per cento m/m), beni intermedi (+0,9 per cento m/m) ed energia (+0,5 per cento m/m).

Risulta invece più variegato e di difficile omogeneità la valutazione in relazione allo spaccato per settore di attività: dei 13 settori manifatturieri, quasi la metà (6) restano in calo su base annua (corretta per gli effetti di calendario): tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-3,9 per cento), coke e prodotti petroliferi raffinati (-2,4 per cento), gomma e plastica (- 1,9 per cento), alimentari e tabacco (-1,7 per cento) e apparecchiature elettriche (-0,4 per cento). Dall’altro lato, si registra il balzo dei farmaceutici (+13,9 per cento m/m, +18,3 per cento a/a), che potrebbe avere in qualche modo “sporcato” l’indice generale. Mantengono una buona dinamica anche i mezzi di trasporto (+4,8 per cento m/m, +3,1 per cento a/a); da notare che le auto, dopo aver registrato a giugno il primo calo da più di due anni, sono tornate a salire (+4,7 per cento a/a). Al di fuori del manifatturiero, restano depresse sia la fornitura di energia (-8,6 per cento a/a) sia soprattutto l’attività estrattiva (- 18,5 per cento a/a), che tuttavia dovrebbe recuperare fra agosto e settembre per la ripresa dell’attività in Val d’Agri.

Dati migliorati, ma non certo inattesi

Infine, si ricorda come la variazione acquisita della produzione industriale nel 3° trimestre (cioè, quella che viene statisticamente calcolata nelle ipotesi di stabilità ad agosto e settembre) è in realtà nulla, dopo il -0,4 per cento t/t del trimestre precedente. Si rammenta altresì come il rimbalzo sperimentato nel corso del mese di luglio non sia affatto sorprendente, considerando che i cali dei due mesi precedenti erano in parte dovuti a effetti di calendario (in particolare quello del ponte festivo del 2 giugno). In prospettiva, dunque, difficilmente il trend potrà essere particolarmente brillante, visto il recente rallentamento evidenziato sia dagli ordini all’industria che dalla fiducia delle imprese…

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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