Bank of Japan stupisce tutti: nuovo framework per tassi e inflazione

Si è conclusa con una parziale, ma non certo indifferente, sorpresa la riunione della Bank of Japan. L’istituto banchiere centrale ha infatti stupito i mercati andando a definire un nuovo framework che punta a rafforzare il suppoRto monetario, con la finalità ultima di poter superare alcuni dei limiti che fino ad ora hanno frenato l’incisività dell’azione della Banca centrale, con particolare riferimento alle iniziative dell’ultimo anno.

Quali novità?

Le novità emerse dalla riunione sono soprattutto due. La prima è relativa a quanto, nel comunicato, indicato come “controllo della curva dei rendimenti“, leva mediante la quale la Bank of Japan intende poter modulare direttamente i rendimenti a breve e a lungo termine. La seconda è invece relativa all’impegno a un c.d. “overshootingdell’inflazione, che prevede l’espansione della base monetaria fino a quando la variazione dei prezzi al consumo non supererà l’obiettivo del 2%, e dimostrerà di rimanere in maniera stabile sotto questo livello.

In termini prettamente operativi, le nuove linee di intervento che sono state decise dall’istituto banchiere nipponico comprendono dunque il controllo della curva attraverso l’indicazione di due diversi tassi di policy uno di breve e uno di lungo termine e – con riguardo al programma di acquisti – il dettaglio che per ETF e J-REIT l’obiettivo è di aumentare il loro stock in portafoglio a un ritmo di circa 6 mila miliardi e 90 miliardi di yen, rispettivamente. Per quanto concerne la carta commerciale e i corporate bond, invece, vengono mantenuti invariati i livelli attuali in portafoglio. Con riferimento invece al nuovo impegno di overshooting per l’inflazione, infine, la Banca sottolinea che tale finalità verrà raggiunta mediante un’espansione della base monetaria fino a quando si osserverà e si manterrà stabilmente una variazione del CPI al netto degli alimentari freschi al di sopra del 2% su base annua. La misura verrà attuata mediante variazioni della base monetaria, fino eventualmente a portare il rapporto tra base monetaria e PIL al di sopra del 100%.

Come intuibile, il pacchetto di strumenti ora lanciati dall’istituto banchiere ha due finalità fondamentali: far scendere i tassi di interesse reale e aumentare le aspettative di inflazione. La differenza rispetto ai precedenti framework, è che finalmente si è deciso di prendere di pieno petto alcuni problemi finora sottovalutati o “rinviati”, declinando gli strumenti già in essere in misura, probabilmente, più efficace.

Commercio estero più debole

Nella giornata precedente sono inoltre stati pubblicati i dati relativi alla bilancia commerciale, con le esportazioni giapponesi che hanno registrato una flessione pari a -9,6% su base annua in agosto, confermandosi in calo per l’undicesimo mese consecutivo e deludendo il consenso di una variazione più contenuta a -4,7% anno su anno. La flessione riguarda anche le importazioni, che scendono del 17,3% a fronte di stime di -16,6% su base annua, ma recuperano dal -24,7% di luglio. Complessivamente il saldo della bilancia commerciale di agosto registra il primo deficit degli ultimi tre mesi a -18,7 miliardi di yen.

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