Investire in azioni : la visione di Rosenberg

Un’azione, è un titolo che rappresenta una parte della proprietà di una determinata società. Possedere un’azione è la condizione necessaria per essere dei soci di un società per azioni. Chi detiene le azioni, è chiamato azionista.

Acquisendo dunque le azioni di una determinata società, si partecipa quindi alla vita dell’azienda, avendo quindi dei diritti economici, come la distribuzione degli utili, ma anche (per alcune azioni più speciali) il diritto di voto ed altri diritti amministrativi e partecipativi.

David Rosenberg di Gluskin Sheff ha da qualche giorno parlato del fattore più interessante per detenere delle azioni.

In un comunicato, Rosenberg ha illustrato le varie opzioni degli investitori: “Puoi guadagnare lo 0% con i buoni del tesoro oppure oltre il 2% con lo S&P500 (o anche il 4%), e lo stesso per il mercato obbligazionario dove non puoi avere alcun tipo di ritorno nel periodo di maturità di 10 anni, che ti darà tutti i profitti che potrà darti anche il mercato azionario.

C’è però il rischio di perdere tutto il capitale investito con le azioni, a differenza dei buoni del tesoro, che sono ultra sicuri. Gli investitori tuttavia dovrebbero focalizzarsi sul fatto che le azioni hanno molti più giorni buoni che cattivi”. Ha detto Rosenberg.

Parlando dei buoni del tesoro, questo tipo di investimento ha perso terreno nonostante l’economia statunitense sia in buona salute e la Federal Reserve sia pronta ad innalzare il tasso d’interesse proprio quest’anno. Tuttavia, questo investimento, non è ancora andato in negativo negli Stati Uniti, invece lo è già in Europa e in Giappone.
Le obbligazioni governative, con i loro ritorni bassissimi in tutto il mondo, hanno portato gli investitori a spostarsi sui buoni del tesoro, aumentando quindi il prezzo e mettendo sotto pressione le rendite di questi buoni.

Le rendite sui decennali sono calate a 1,96% giovedì scorso. I trentennali sono addirittura calati a 2.58%. L’S&P500, con la sua rendita, si attesta nettamente sopra i buoni decennali.

David Rosenberg si è costruito una reputazione diventando uno dei primi traders ribassisti. Lasciò Merrill Lynch nel 2009 per ritornare in Canada alla Gluskin Sheff, stupendo tutti grazie al suo cambiamento di approccio, infatti iniziò ad essere sempre dalla parte “BUY”.

Il modo in cui Rosenberg studia i mercati, è molto intelligente: “Se dovessi essere da solo su un’isola deserta, e dovessi avere un solo indicatore a mia disposizione, quello sarebbe la curva del rendimento: ovvero come i tassi d’interesse a breve termine reagiscono ai tassi a lungo termine. E’ molto importante, un indicatore economico molto predittivo. E quando si appiattisce, o ancora peggio si inverte, arrivano i guai.

Giornalista indipendente e trader privato. Sono laureato in Economia e finanza e mi occupo di analisi finanziarie e di notizie sull'economia.

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