Saleforce contro l’acquisizione di LinkedIn da parte di Microsoft

Saleforce non ci sta e sta pressando i regolatori statunitensi per bloccare l’acquisizione del social ‘professionale’ LinkedIn da parte di Microsoft. La società fornitrice di servizi cloud è infatti convinta che lo sposalizio fra le due entità vada contro le buone regole di condotta fissate dall’Antitrust.

Secondo l’impresa, le nozze minaccerebbero il futuro ‘dell’innovazione e della competizione’ e questo è quanto è stato dichiarato con una nota dal pool di avvocati del colosso Saleforce, che, guarda caso, era a sua volta molto interessata ad acquistare il social.

Saleforce vs Microsoft

Secondo Saleforce, l’acquisizione di LinkedIn da parte di Microsoft darebbe all’acquisitrice un potere troppo elevato e un controllo pressoché esclusivo degli oltre 450 milioni di utenti lavoratori che impiegano il canale social per scopo professionale.

Il vantaggio sarebbe competitivo, quindi Saleforce ha scelto di operare a stretto contatto con i legislatori e con latri stakeholders per bloccare questa eventualità. Secondo i rumors l’acquisizione di LinkedIn da parte di Microsoft avrebbe avuto un carattere indipendente, con il brand mantenuto e con l’invariabilità della posizione dell’amministratore delegato Jeff Weiner.

Saleforce dovrà però vedersela dura, perché i vertici di LinkedIn sono a pieno regime e appoggiano l’acquisizione, in quanto Microsoft ha dimostrato il chiaro intento di rilanciare il social dopo la dimostrazione dei primis segnali di debolezza dimostrati nel 2015.

Il canale ha infatti chiuso con un rosso di 8.4 milioni di dollari l’ultimo trimestre dello scorso anno, quindi Microsoft si propone di donare nuova linfa al canale e di riportarlo agli iniziali splendori.

Quotazione Azioni Microsoft

Antitrust in agguato

Il rischio di violare l’antitrust c’è eccome, ma si tratta di una prerogativa che toccherebbe a qualsiasi azienda intenzionata ad acquisire LinkedIn. Ciò che fa gola non è, molto probabilmente la struttura del canale in sé, ma l’infinta banca dati che esso contiene, che oltre ad assicurare i nomi e i cognomi di milioni di cervelli, potrebbe servire da veicolo per la veloce e tangibile diffusione di prodotti e di servizi.

 

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