Differenze tra Italia e Norvegia, il paese senza debito pubblico

Cosa deve fare l’Italia per uscire dalla crisi? Semplicemente essere la Norvegia.

Il paese del sole di mezzanotte, delle aurore boreali e dei guizzanti e polposi salmoni rosa rappresenta tutto quello che l’Italia non é. Loro hanno l’indice di sviluppo umano più alto del mondo, ma soprattutto, non hanno debito pubblico. la Norvegia é infatti uno dei pochi stati europei in attivo (+10%) mentre il povero Stivale sgangherato ha un debito pubblico del 124% del proprio PIL.

La Banca Centrale Norvegese é ancora statale, il Fondo Pensionistico é in attivo, i settori dell’ energia (Statoil, Statkraft, Norsk Hydro – tutte aziende statali) e delle telecomunicazioni (Telenor) sono efficienti e centralizzati.

Il petrolio norvegese non é in mano alle multinazionali straniere e, nonostante la produzione sia più che modesta rispetto alla Arabia Saudita, risulta uno dei punti di forza dell’economia del Paese. L’equazione é così semplice: buona amministrazione = buona rendita.

Anche il nostro paese avrebbe delle belle potenzialità. Dovete infatti sapere che l’Italia ha, in Abruzzo, il più grande giacimento petrolifero europeo su terraferma. La gestione, estrazione e raffinazione del petrolio però non é roba per italiani. La ricchezza del giacimento abruzzese se la cuccano le grandi aziende petrolifere americane. Da noi, l’equazione norvegese non é applicata.

In Norvegia, la Statoil, azienda petrolifera statale, non rappresenta nient’altro che l’Eni che Mattei avrebbe voluto creare. In Italia però lo abbiamo ammazzato, abbiamo privatizzato la sua azienda e svenduto i nostri pochi giacimenti petroliferi alle multinazionali (Shell ed Esso su tutte).

In Italia il governo ci ha prostituito ai capitali stranieri.  Tutto il capitale pubblico é stato dismesso e privatizzato. In Norvegia invece la globalizzazione selvaggia é rimasta alla porta. Tutti i settori industriali strategici sono in mano alla Stato, proprio come in Italia negli anni 50, al tempo del boom economico, quando in Italia si stava davvero bene e si parlava di Miracolo Italiano.

É così che il governo norvegese ha potuto creare un Fondo Pensioni Sovrano nel 1995, per ridistribuire i proventi del petrolio, del fisco, dei dividendi, delle cessioni e delle royalties tra la popolazione. I proventi italiani vanno invece in mano a banche e multinazionali.

É così che la Norvegia ha il reddito pro-capite più alto del Mondo con quasi 85.000$ all’anno, sintomo di equità e uguaglianza sociale, mentre in Italia il 10% della popolazione detiene il 50% della ricchezza totale del Paese.

In Norvegia un governo con le palle ha lottato contro tutti, per il proprio popolo, in Italia il nostro governo ha calato le braghe al capitalismo globalizzato:

Il governo norvegese non ha aderito all’Euro. É il principale produttore europeo di petrolio ma non ha accettato di fare parte dell’OPEC. La Norges Bank (Banca Centrale Norvegese) ha denunciato il più grande gruppo finanziario del Mondo, il Citigroup, per aver architettato un attacco speculativo ai Titoli di Stato della Norvegia (in Italia invece, Soros e compagni, a furia di attacchi speculativi, hanno invaso l’Italia con i propri capitali, e ora, si spartiscono gli utili delle nostre principali aziende). E non é tutto! Il Governo norvegese ha anche recentemente firmato un importante Trattato con la Federazione Russa, per il civile e congiunto sfruttamento dei giacimenti gas-petroliferi del Mar del Nord che si trovano lungo il confine, escludendo di fatto le 7 sorelle, termine coniato da Mattei per indicare le potenti multinazionali globali che gestiscono gran parte del gas e del petrolio mondiale, tra cui – manco a dirlo –  anche quello italiano.

Capito perché la Norvegia é uno dei paesi più ricchi del Mondo e l’Italia é piombata in una crisi dalla quale non sembra più capace d’uscirne?

Loro hanno ancora la loro sovranità monetaria, la loro Corona. Non si indebitano con la BCE ogni volta che hanno bisogno di liquidità. Non dipendono da banche private per la produzione di moneta e il controllo dell’inflazione. Non hanno permesso alle multinazionali di trivellare il proprio suolo, non hanno dismesso il proprio capitale pubblico (cosa che gli ha permesso di attuare un efficiente social welfare per la ridistribuzione degli utili ai cittadini), la Corte Suprema di Norvegia ha immediatamente impedito ogni attacco speculativo ai propri titoli di stato.

Un bel colpo di spugna agli errori del passato, una lotta convita ai mali atavici della nostra amata Patria, la ripresa della nostra sovranità monetaria, la cacciata delle multinazionali e degli speculatori finanziari…Ecco cosa servirebbe all’Italia per essere la Norvegia. Un governo con le palle, un popolo che rema all’unisono nella stessa direzione, un’attacco frontale ai Padroni del mondo, uno scossone alla Finanza mondiale, una vera lotta alla malavita organizzata e alla onnipresente corruzione. Insomma, il grande divario si potrà colmare soltanto con una Rivoluzione. O meglio, con un’ Utopia.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

1 COMMENT

  1. Vedere cose a distanza distorce molto. E’ come dire che l’America e’ il paese di cuccagna. Vero che la Norvegia’ (o meglio, lo stato norvegese) e’ ricco e ha ben amministrato il petrolio, ma di certo non sono tute rose e fiori. Code lunghissime per la pubblica sanita’ (la cui qualita’ e’ poi discutibile); infrastruttura ridicola (6-8 ore per fare 300Km in estate, non parliamo d’inverno); qualita’ e scelta di prodotti alimentari bassissima (ci sono un paio di monopolii e via andare); code nelle citta’ principali che neanche in ora di punta sulla tangenziale a Milano. Un economia basata quasi esclusivamente su materie prime (stile russo), senza capacita’ industrial degna di nota. Un terzo della popolazione non lavora (ma sono registrati come invalidi, quindi non sono visibili nelle statitstiche di disoccupazione). La qualita’ della vita e’ poi misurata da questionari – per cui quell che misura e’ il grado di soddisfazione della popolazione, che a sua volta dipende dale aspettative. Che in Norvegia, per motivi storici, sono bassine. Dal punto di vista fiscale: hanno li petrolio, in Italia no – e lo Stato preleva la sua parte tassando Statoil, mica si prende I soldi direttamente… esattamente come si possono tassare societa’ internazionali. La quantita’ di petrolio che e’ stata estratta in Norvegia, l’Italia (e ogni altro paese europeo con l’eccezione minore dell’UK) se la sogna.

    In concluisione: non piangiamoci addosso. La Norvegia e’ un ottimo paese (come l’Italia e ogni altra nazione europea), con pro e contro – mica un paradiso.

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