Economia: Nord primeggia, Mezzogiorno arranca

La ripresa dell’economia non riduce il divario esistente tra il Nord ed il Sud del paese. Pil, occupazione, consumi e reddito: le Regioni settentrionale sovrastano il Mezzogiorno. È quanto emerso dall’ultimo rapporto economico e territoriale sull’Italia.

Pil abitante Italia

Nel 2016 il Nord-ovest, con 34mila euro, si conferma l’area geografica del paese dove il Pil per abitante è più alto. A seguire il Nord-est con 33mila euro e il Centro con 30mila euro.

Ultima posizione per il Mezzogiorno con un ammontare di 18mila euro, praticamente un valore quasi dimezzato rispetto al Nord-ovest. Davanti a tutti si piazza la provincia autonoma di Bolzano con un Pil per abitante di 42,5mila euro. A seguire la Lombardia e la provincia autonoma di Trento. Per quanto riguarda il Centro, in evidenza il Lazio con 31,6mila euro in termini di Pil per abitante. Nel Mezzogiorno il Pil pro capite più alto è per l’Abruzzo a quota 24mila euro. Ultimo posto per la Calabria, con un ammontare di 16,6mila euro.

Occupazione, reddito e terziario

I numeri sull’occupazione registrano segnali positivi in tutto il Paese, con davanti a tutti il Nord-est che è cresciuto dell’1,7 per cento. L’unica regione in flessione è l’Umbria, in calo dell’1 per cento.

Con riguardo ai dati sul reddito per abitante, il dato più elevato è stato riscontrato per i nuclei familiari residenti nel Nord-ovest, pari a 21,5mila euro. A seguire gli abitanti del Nord-est a 21mila euro e del Centro a circa 19mila euro. Nel Mezzogiorno si scende a quota 13,5mila euro.

Nella classifica del reddito disponibile per abitante, in testa la provincia autonoma di Bolzano con 24,6mila euro, seguita dalla Lombardia e dalla Emilia Romagna a 22mila euro. Campania e Sicilia, con poco più di 13mila euro, e la Calabria con 12,4mila euro, sono le regioni ultime in graduatoria e con il reddito disponibile per abitante più basso.

Il divario tra il Nord ed il Sud del paese si mette in risalto anche per la spesa per i consumi delle famiglie. Al Nord-ovest e Nord-est è stata rispettivamente di 19,9mila e 19,6mila euro mentre nel Mezzogiorno a 12,9mila euro. Uno sguardo al settore dei servizi, con il Lazio che si conferma la regione in cui il settore terziario domina in campo lavorativo ed a cui si imputa oltre l’85 per cento del suo valore aggiunto. Una quota superiore all’80 per cento viene registrata anche in Sicilia e Calabria.

Infine si conferma il valore aggiunto dell’industria più elevato in Emilia Romagna e Veneto, entrambe a circa il 26 per cento.

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