Che fine farà Alitalia?

Anche se è parzialmente sparita dal centro dell’attenzione mediatica finanziaria, superata da alcune altre vicende che hanno cannibalizzato buona parte dei focus quotidiani, la vicenda Alitalia continua a tenere banco sulle scrivanie del governo, attualmente impegnato a promuovere la vendita “in blocco” della compagnia di bandiera, piuttosto che procedere attraverso uno spezzatino che potrebbe sottovalutare gli asset dell’operatore.

A sostenere la posizione di cui sopra è stato, negli scorsi giorni, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, che intervenuto in una audizione alla Camera ha dichiarato di ritenere che “Alitalia sia un valore dal punto di vista industriale per il Paese e abbia ancora potenzialità di sviluppo, a patto che l’azienda non venga assolutamente frazionata e spezzettata“. Sempre in merito a ciò, Delrio ha poi specificato che Alitalia non può cedere rotte, asset e settore della manutenzione, ma deve essere tenuta intera, poichè grazie alla sua massa critica può recuperare gli squilibri.

Sempre in proposito di Alitalia, il ministro ha poi sottolineato che il tema piuttosto che la riduzione di personale è incentrato su alcuni elementi strutturali e sulla carenza di ricavi, senza dimenticare che la compagnia ha “costi di approvvigionamento del carburante molto onerosi, contratti di leasing sugli aerei molto onerosi, una flotta non moderna”.

Per quanto concerne obiettivi e strategie, Delrio ha ricordato come il punto di pareggio avrebbe dovuto essere raggiunto nel 2017, ma non è stato conseguito proprio a causa dei mancati incrementi dei ricavi. Da un punto di vista strategico, non sono mancati gli errori, con il ministro che ha sottolineato che invece di investire sulle strategie di medio lungo raggio, che sono le più remunerative, ci si è concentrati sulle rotte più brevi e domestiche.

Di qui la stoccata al precedente management. “La crisi di Alitalia va contestualizzata in un’analisi più ampia: non siamo di fronte ad una crisi di settore, il settore aereo è in espansione. Ma siamo di fronte ad un errore nelle strategie aziendali o alla non messa in esecuzione delle strategie aziendali” ha di fatti aggiunto il ministro, come ricordato dal quotidiano La Repubblica, per poi sottolineare ancora come il mercato italiano sia in continua espansione, il mercato turistico sia in crescita e sia sbagliato parlare di crisi di Alitalia come di una crisi di settore.

Per quanto infine attiene l’attuale andamento della società, Delrio ha definito “soddisfacente” la stagione in questa sua prima fase, con il pubblico che non ha disdetto i voli nei confronti della compagnia aerea.

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