Pressione fiscale in calo, rapporto debito-Pil in crescita

L’Istat ha pubblicato i dati relativi al terzo trimestre dello scorso anno, con un indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rialzo dello 0,1 per cento sul prodotto interno lordo. Diminuisce la pressione fiscale mentre cresce il potere di acquisto delle famiglie.

Pressione fiscale Italia

L’Istituto di statistica mette in mostra i dati economici relativi al terzo trimestre del 2016, con riguardo all’indebitamento delle pubbliche amministrazioni, al potere di acquisto e al reddito delle famiglie.

La pressione fiscale, nel terzo trimestre del 2016, è risultata pari al 40,8 per cento del Prodotto interno lordo, con un calo di 0,2 punti percentuali sullo stesso periodo del precedente anno.

Per quanto riguarda il rapporto tra debito e Pil, sempre nel terzo trimestre, l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è risultato pari al 2,1 per cento, in progresso dello 0,1 per cento sul corrispondente periodo del 2015.

L’Istat ha reso noto che l’indebitamento al netto degli interessi passivi nel trimestre è risultato positivo, con una incidenza sul Prodotto interno lordo dell’1,7 per cento, a fronte dell’1,9 per cento registrato nel terzo trimestre del precedente anno.

Le entrate totali sono cresciute dello 0,6 per cento, con una incidenza sul Prodotto interno lordo del 44,4 per cento, in flessione di 0,4 punti percentuali.

Le uscite totali, sempre nel terzo trimestre 2016, sono state registrate in crescita dello 0,8 per cento, con una incidenza sul Prodotto interno lordo in calo, in termini tendenziali, di 0,3 punti a quota 46,5 per cento.

Risparmio e reddito delle famiglie

Nel terzo trimestre dello scorso anno la propensione al risparmio delle famiglie del Belpaese è risultata pari al 9,3 per cento, registrando un rialzo dello 0,6 per cento sullo stesso periodo del 2015.

Per quanto riguarda il potere d’acquisto delle famiglie, sempre nel corso del terzo trimestre del 2016, è cresciuto dello 0,1 per cento rispetto al periodo precedente mentre in termini tendenziali è aumentato dell’1,9 per cento.

Il tasso di investimento delle famiglie, espresso dal rapporto tra gli acquisti di abitazioni ed il reddito disponibile lordo, nel periodo in esame, è risultato pari al 5,9 per cento, un dato praticamente identico a quello registrato nell’analogo periodo del precedente esercizio.

Con riferimento al profitto delle società non finanziarie, è risultato in crescita dello 0,4 per cento, pari al 41,7 per cento, rispetto all’analogo periodo del 2015, con un tasso di investimento in progresso dello 0,3 per cento, a quota 19,4 per cento sul precedente trimestre.

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