Referendum, vince il NO: che cosa succederà ora?

Come oramai ben noto, la consultazione referendaria ha fermamente bocciato la riforma elettorale proposta dal Governo Renzi. L’esito era ampiamente atteso dagli analisti, ma lo scarto è stato più importante del previsto, visto e considerato che i NO hanno ottenuto il 59,1%, contro il 40,9% per i SI, con un’affluenza alle urne vicina al 65,47%, una partecipazione molto più alta delle europee di due anni fa e che sfiora il livello delle politiche del 2013. Il risultato, anticipato dagli exit poll, anche se non con questi numeri, ha portato il Presidente del Consiglio ad annunciare le proprie dimissioni. Renzi ha rimesso l’incarico nelle mani del Presidente della Repubblica aprendo, di fatto, la crisi di governo. Ma cosa accadrà ora?

Un voto territorialmente quasi unanime

Cominciamo con l’evidenziare che in Italia il voto è stato fortemente polarizzato, con una vittoria dei NO quasi unanime in tutte le regioni: a fare eccezione sono state solamente Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Toscana, dove i SI hanno ottenuto una maggioranza più o meno vasta.

Quanto sopra suggerisce altresì come il risultato referendario sia stato interpretato più che altro come un messaggio politico di bocciatura dell’attuale Governo. In ciò, anche il presidente uscente ha le sue colpe, visto e considerato che nella primissima parte della campagna referendaria ha contribuito a trasformare la consultazione popolare in una sorta di “esame” del proprio operato.

Cosa accadrà adesso?

Archiviate le analisi – almeno per ora, poichè le valutazioni di quanto accaduto dureranno ancora a lungo – rimane da individuare una risposta alla domanda più importante: che cosa succederà ora?

Gli scenari che si stanno per aprire sono diversi. Principiando da quello meno probabile, è piuttosto scontato che non vi sarà un reincarico al Presidente del Consiglio uscente, considerate anche le parole dello stesso Renzi durante il breve discorso tenuto quando il risultato era ormai chiaro. Difficilmente il Presidente della Repubblica opterà per una simile scelta, e difficilmente il Presidente del Consiglio uscente si renderà disponibile.

Rimane dunque da comprendere quali potranno essere le altre opzioni. La prima è certamente quella di un Governo di transizione; la seconda, è quella di un ritorno alle urne. Delle due, quella che sembra meno probabile per il momento è la seconda, visto e considerato che l’attuale presenza di due leggi elettorali diverse per Camera e Senato, Italicum alla Camera e il cosiddetto Consultellum al Senato, una sorta di proporzionale, probabilmente restituirebbero un Paese ingovernabile. Inoltre, la Corte Costituzionale si esprimerà nei prossimi mesi sull’Italicum, sostituendosi di fatto – e non è la prima volta che accade – al legislatore.

A maggior ragione, è bene evidenziare come in ogni caso bisognerà affrontare alcuni punti delicati prima di tornare alle urne. In primo luogo, proprio la probabile riscrittura della legge elettorale, anche se non si può escludere che l’eventuale bocciatura dell’Italicum porti il Consultellum in entrambe le Camere; in secondo luogo, l’approvazione della Legge di Stabilità, unita alla delicata trattativa con Bruxelles circa gli obiettivi di bilancio per il 2017.

Il nuovo Governo, o l’attuale in carica in “prorogatio”, avrà anche probabilmente il compito di rassicurare i mercati circa uno scenario che diviene più incerto e che quindi potrebbe portare avversione al rischio e volatilità sugli asset relativi al Paese. In particolare, resta il tema del sistema bancario italiano e del piano per Monte Paschi.
Con i movimenti delle ultime settimane i mercati finanziari avevano già iniziato a scontare una vittoria del NO, seppur non con questi numeri. Una crisi di fiducia sul Paese, anche alla luce di possibili interventi BCE sui titoli di Stato italiani, resta uno scenario improbabile, ma sui mercati finanziari è ben possibile che vi possano essere delle sedute caratterizzate da volatilità.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here