Forex: analisi valute e rischi sterlina Brexit

Si avvicina la data del referendum sulla Brexit. Andiamo a scoprire quali sono le valute su cui puntare nel Forex a meno di una settimana dal voto e i rischi all’orizzonte per la sterlina secondo Morgan Stanley ed i principali analisti.

Brexit valute

Morgan Stanley ha diffuso la sua analisi su come muoversi sui mercati delle valute in questi giorni di estrema volatilità, causata principalmente dall’ormai imminente referendum sulla Brexit che chiamerà i britannici a esprimere, attraverso il voto, la permanenza o meno, della Gran Bretagna all’interno dell’Unione Europea.

Secondo gli analisti della banca d’affari americana sono il franco svizzero e lo yen, in questo periodo di crollo dei rendimenti delle obbligazioni e dei titoli di stato, le valute su cui puntare.

Il calo dei rendimenti dei titoli di stato è uno dei più importanti indici per misurare la estrema debolezza dell’economia e uno dei principali freni agli investimenti sui mercati finanziari.

Il Giappone e la Svizzera attualmente sono le nazioni che si discostano più di altre da questo contesto economico estremamente volatile, e dunque le valute dei rispettivi paesi sono quelle da tenere d’occhio e su cui puntare in questo periodo di instabilità, secondo gli esperti di Morgan Stanley.

Tutto questo in attesa di ulteriori novità da parte delle banche centrali dei rispettivi paesi, la Bank of Japan e la Swiss National Bank, che proprio tra qualche giorno hanno in programma importanti riunioni di politica monetaria.

Rischi Sterlina Brexit

Se il Regno Unito dovesse abbandonare l’Unione europea, le ripercussioni sarebbero molteplici soprattutto per la valuta anglosassone, la sterlina.

I mercati valutari in realtà hanno già iniziato a scontare gli effetti della Brexit ancora prima del referendum.

La sterlina ha ceduto circa il 6% prima del voto e secondo una parte degli analisti, il calo potrà arrivare a oltrepassare quota 10-12%.

In prospettiva si prevede una maggiore debolezza della valuta, un fattore che però potrebbe avere anche dei risvolti economici positivi, con riguardo ad esempio al disavanzo delle partite correnti del Regno Unito, anche se viene considerata dagli esperti soltanto una soluzione temporanea e non di lungo periodo.

Un altro effetto dell’indebolimento della sterlina è strettamente connesso ai mercati azionari britannici, con principalmente interessate le società del FTSE 100 che producono i loro maggiori profitti soprattutto all’estero. Un deprezzamento della valuta si tradurrebbe in maggiori utili.

Senza dimenticare che eventuali correzioni al ribasso della sterlina potrebbero offrire una serie di interessanti opportunità di investimento nei titoli del mercato domestico britannico.

Infine da esaminare gli scenari per la Bank of England con riguardo ai tassi di interesse. A seguito dell’indebolimento della valuta anglosassone, è probabile la decisione di lasciarli invariati o di ridurli.

In definitiva, l’uscita dalla Ue avrà una notevole ripercussione sulla valuta e sull’economia inglese ma non ci sarà nessun tracollo nel lungo periodo secondo gli economisti, una serie di cambiamenti che in prospettiva troveranno, da soli, i giusti correttivi.

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