Forex trading, i market mover della settimana 19-23 giugno 2017

Prende oggi il via una settimana non ricchissima di dati in ambito euro e dollaro, ma comunque densa di alcuni discorsi che potrebbero chiarire le policy delle varie banche centrali e, soprattutto, in seno alla Fed. Vediamo dunque che cosa comprenda il calendario macro della settimana, e che cosa è lecito attendersi da esso.

Mercoledì 21 giugno 2017

Considerato che i primi due giorni della settimana finanziaria non offrono alcuno spunto di rilievo, cominciamo direttamente da ciò che avviene nella giornata di mercoledì, quando usciranno alcuni dati in area USA.

Negli Stati Uniti è infatti in programma l’aggiornamento sui dati delle vendite di case esistenti, nel corso del mese di maggio, stimate in calo a 5,45 milioni di unità annualizzate, contro il precedente dato di 5,57 milioni di aprile. I contratti di compravendita hanno ridotto il proprio volume per due mesi consecutivi a marzo e ad aprile, da un picco molto elevato a febbraio, e sembrano ora puntare verso una moderazione del livello delle vendite di case nella seconda parte del trimestre primaverile. Il trend dell’attività nel settore rimane comunque sicuramente positivo, nonostante l’ampia volatilità vista da inizio anno.

Giovedì 22 giugno 2017

Passiamo dunque alla giornata di giovedì, che ri propone alcuni spunti in area euro e, in particolar modo, sui dati nazionali. In Francia l’indice di fiducia INSEE presso le imprese manifatturiere dovrebbe essere rimasto invariato a giugno a 108 punti da 109 punti. Nel trimestre in corso il livello medio è salito a 109 punti da 106 punti, e dunque ancora ben al di sopra della media di lungo periodo, avvicinandosi così ai livelli pre-crisi del 2007. Da inizio anno il sentimento all’interno del settore manifatturiero sta migliorando, ma per poter assistere a una significativa ripresa occorrerà probabilmente attendere ancora qualche mese.

Venerdì 23 giugno 2017

Sicuramente più ricca di spunti è la giornata di venerdì. In area euro è prevista la pubblicazione del dato della stima flash del PMI composito, che è atteso essere stabile nel mese di giugno a 56,8 punti, dopo un andamento di quattro mesi di continuo aumento. L’indice per il manifatturiero è atteso invece in leggera diminuzione dal livello del mese precedente a 56,8 punti, mentre l’indice per i servizi potrebbe migliorare a 56,4 punti da 56,2 punti.

Per quanto attiene i dati nazionali delle economie dell’eurozona, nei Paesi Bassi è prevista la pubblicazione del dato finale sul PIL del primo trimestre, con un’accelerazione a 0,5 per cento su base trimestrale da 0,4 per cento su base trimestrale. Il contributo della domanda interna potrebbe essere stato più forte della stima iniziale. Qualora dovesse essere confermato, la variazione annua dovrebbe però rimanere invariata a 2,6 per cento. Nel trimestre in corso il PIL potrebbe ulteriormente avanzare, con un’accelerazione a 0,6 per cento trimestre su trimestre. La crescita acquisita è ora pari a 1,5 per cento.

In Francia, la stima finale del PIL dovrebbe confermare la revisione al rialzo di un decimo a 0,4 per cento trimestre su trimestre da 0,3 per cento su base trimestrale, e a 1,0 per cento su base annua da 0,8 per cento su base annua, grazie principalmente al contributo più forte degli investimenti. Nel trimestre in corso è possibile attendersi un ritmo almeno uguale, o leggermente superiore. Complessivamente, in media annua il PIL crescerà quest’anno di 1,5 per cento da 1,1 per cento del 2016.

Infine, tra gli altri dati macro nazionali in area euro, in Belgio l’indice di fiducia economica elaborato dalla Banca centrale nel mese di giugno potrebbe rimanere circa stabile a -1,1 punti, sempre al di sopra della media di lungo periodo. L’indice nel trimestre in corso è andato in controtendenza rispetto agli altri indicatori di fiducia delle principali economie nazionali e agli indici PMI, calando a -1,0 punto da -0,7 punto del primo trimestre, ma pur sempre in linea con l’espansione dell’attività nell’area.

In area USA, l’unico dato rilievo riguarda l’andamento delle vendite di case nuove a maggio, che dovrebbero rimbalzare a 610 mila unità, da 569 mila unità di aprile. L’aumento di 7,2 per cento su base mensile, previsto per il quinto mese dell’anno, non riuscirebbe pertanto a compensare la diminuzione di -11,4 per cento mese su mese ad aprile.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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