Forex trading, i market mover della settimana all’8 settembre 2017

Torna anche oggi il nostro consueto appuntamento con i principali market mover della settimana. Saltata la giornata di ieri (i mercati statunitensi erano chiusi per festività, quelli europei non proponevano spunti di particolare significatività), il focus si sposterà sulla riunione della Banca Centrale Europea, dalla quale però non ci attendiamo novità sul programma di acquisto titoli. Negli USA, invece, la settimana ha poche informazioni nuove in uscita, ma non mancheranno comunque gli spunti utili per poter orientare il proprio trading.

Martedì 5 settembre

In area euro è in uscita il dato sul PMI composito di agosto, che dovrebbe salire a 55,8 punti, marginalmente, rispetto ai 55,7 punti del mese precedente, grazie al miglior contributo dell’indice manifatturiero. L’indice per i servizi dovrebbe invece risultare stabile intorno a 55 punti. Sempre in area euro usciranno i dati sulle vendite al dettaglio, prevista in calo nel mese di luglio di -0,4 per cento mese su mese da 0,5 per cento su base mensile, dopo sei mesi di aumenti consecutivi. La flessione dovrebbe altresì essere il frutto di una contrazione dei consumi in Germania, solo parzialmente compensata dall’aumento in Francia.

Mercoledì 6 settembre

Tempo di dati nazionali in area euro. Il principale è quello tedesco, con gli ordini all’industria che sono attesi stabili a luglio dopo il +1,0 per cento su base mensile del mese di giugno. Le indagini IFO e PMI hanno segnalato una stabilizzazione degli ordinativi su livelli elevati a luglio e una moderazione in agosto.

Spuntano finalmente anche alcuni dati dal mercato degli Stati Uniti. Il principale è quello dell’ISM non manifatturiero aggiornato al mese di agosto, che dovrebbe aumentare a 56 punti, recuperando gran parte della correzione di luglio a 53,9 punti. L’attenzione sarà poi incentrata sulla pubblicazione del Beige Book da parte della Federal Reserve, in preparazione della riunione del FOMC del 19-20 settembre. Il report dovrebbe riportare condizioni positive per l’economia diffuse a tutte le aree tranne che il Texas, colpito dall’uragano Harvey e prevedibilmente danneggiato da tale evento. Come per altri eventi climatici gravi, gli effetti dell’uragano dovrebbero essere comunque piuttosto circoscritti e con influenza minima sull’attività a livello nazionale. Le imprese dovrebbero segnalare espansione dell’attività, pur a fronte di debolezza nel comparto auto. Per il settore dell’edilizia residenziale, inoltre, si dovrebbe evidenziare rallentamento dovuto più che altro a scarsità di offerta. Ulteriormente, sul fronte del mercato del lavoro dovrebbero essere emersi segnali di difficoltà a soddisfare la domanda di occupati e di modesti incrementi salariali. Complessivamente, non riteniamo che il Beige Book possa modificare il quadro positivo dell’economia, nonostante lo stallo sulle riforme e le tensioni politiche.

Giovedì 7 settembre

Arriviamo quindi alla giornata di giovedì. Il focus sarà qui rappresentata dalla riunione della BCE, con il Consiglio che prenderà atto dei dati di crescita economica migliori di quanto atteso e, probabilmente, rivedrà al rialzo le stime per l’anno in corso. Le stime di crescita e di inflazione per il 2018 dovrebbero invece risultare pressoché invariate, in parte per effetto del rialzo del tasso di cambio ma anche perché restano ombre sullo scenario internazionale. Nessuna novità dovrebbe inoltre arrivare dalla retorica sulla politica monetaria: Draghi dovrà cercare di prendere tempo, rinviando al dopo elezioni tedesche le comunicazioni sul futuro del programma di acquisto titoli APP.

Per quanto attiene i dati macro, in Germania la produzione industriale è attesa risalire a luglio di 0,4 per cento su mese da -1,1 per cento su mese. I dati aggregati per l’area euro ci dicono invece che la stima finale sulla crescita del PIL nel secondo trimestre dovrebbe confermare l’avanzamento di 0,6 per cento su trimestre da 0,5 per cento su trimestre (e a 2,2 per cento su anno da 1,9 per cento su anno). La diffusione dei dettagli dovrebbe mostrare che il contributo principale alla crescita è venuto dalla domanda interna spinta dai consumi e da un rimbalzo degli investimenti mentre il canale estero, pur garantendo ancora un contributo positivo, dovrebbe aver diminuito la propria incidenza rispetto al primo trimestre.

Venerdì 8 settembre

Arriviamo infine alla giornata di venerdì, che ci offre pochi spunti, e limitati alla sola area euro. Qui è in uscita il dato sulla produzione industriale della Francia a luglio, che è attesa nuovamente in calo, anche se in rallentamento rispetto al mese precedente (forse di -0,3 per cento su mese). In Spagna è in programmazione l’uscita del dato di produzione industriale per lo stesso mese di luglio, probabilmente in flessione di -0,2 per cento su mese dopo il balzo del mese di giugno.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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