Forex trading, i market mover per la settimana al 23 febbraio 2018

Archiviata una giornata (quella di ieri) pressoché priva di spunti macro, e superata quella di oggi in cui l’unica attenzione sarà in centrata sulla pubblicazione della stima flash sulla fiducia dei consumatori (dovrebbe confermare un buon livello del morale delle famiglie), cerchiamo di concentrarci su ciò che accadrà nei prossimi giorni, quando verranno pubblicati nuovi elementi statistici in grado (forse!) di condizionare il nostro forex trading.

Mercoledì 21 febbraio 2018

In area euro le attenzioni saranno incentrate esclusivamente sulle stime flash sul PMI composito, che dovrebbe essere in lieve calo a febbraio rispetto al mese di gennaio, con una sostanziale pausa dopo tre mesi di aumento consecutivo. In contenimento anche l’indice per il manifatturiero, a causa della diminuzione degli ordini del mese scorso. Anche l’indice per i servizi potrebbe tornare indietro, pur leggermente, sotto quota 58 punti. Su base nazionale, gli analisti prevedono flessione dell’indice composito in Germania e in Francia.

Negli Stati Uniti, gli spunti macro saranno offerti dalla pubblicazione degli aggiornamenti dei dati sulle vendite di case esistenti a gennaio, previste in modesto aumento a 5,6 mln di unità ann., da 5,57 mln di dicembre. Il focus sarà però sulla pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC di gennaio, da cui dovrebbe emergere un consenso diffuso per rialzi graduali dei tassi, sul sentiero già tracciato di almeno tre ritocchi.

Il FOMC dovrebbe continuare a segnalare la propria disponibilità a tollerare una ulteriore riduzione del tasso di disoccupazione senza modificare le proiezioni dei tassi, se l’inflazione si riavvicinerà gradualmente al 2%. Ancora, è possibile che i verbali possano ribadire come l’inflazione rimarrà il focus dei prossimi mesi e che intorno a un consenso per tre rialzi dei tassi nel 2018, ci siano però anche dei membri tendenzialmente più o meno “aggressivi”, dinanzi a quelli che invece vorranno attendere di vedere un effettivo rialzo del trend dei prezzi.

La discussione del meeting di fine gennaio potrebbe altresì avere toccato il tema della riforma tributaria di Trump, conservando una posizione attendista in termini di effetti sull’economia, ancora incerti. Infine, il Comitato di politica monetaria potrebbe aver condiviso qualche preoccupazione per il sentiero della politica fiscale, che presumibilmente sarà contraddistinto da vasti deficit anche in fase di ripresa ciclica.

Per il resto, dai verbali non ci si attendono cambiamenti sulle indicazioni già note con il comunicato, con conferma dell’attuale scenario, in attesa dei dati e dell’insediamento del nuovo presidente Fed.

Giovedì 22 febbraio 2018

Da giovedì in poi l’attenzione sarà esclusivamente concentrata in area euro. Si comincia con una lunga carrellata di dati nazionali, con l’indice di fiducia francese INSEE che dovrebbe rimanere invariato a febbraio a 113 punti, dopo il forte balzo del mese precedente. In Italia i prezzi al consumo dovrebbero essere confermati in aumento di 0,2% m/m sulla misura nazionale, ma in calo dell’1,6% m/m sull’indice armonizzato che tiene conto degli sconti di fine stagione. In Belgio, l’ indicatore di fiducia del BNB dovrebbe attestarsi a 1,7 dopo il forte aumento dei mesi precedenti.

Verranno poi oggi pubblicati i verbali della riunione BCE di gennaio, che dovrebbero contribuire a far luce sulle posizioni interne al Consiglio di politica monetaria circa le condizioni e i tempi per nuove mosse verso la normalizzazione della politica monetaria e in particolare sull’opportunità di modificare la guidance sugli acquisti nella prima parte del 2018.

Venerdì 23 febbraio 2018

Concludiamo infine con la giornata di venerdì, con nuova carrellata di dati nazionali e aggregati. Tra i primi, i più rilevanti sono quelli tedeschi, con la stima dettagliata del PIL che dovrebbe confermare una crescita di 0,6% t/t a fine 2017 in rallentamento rispetto allo 0,7% t/t dei mesi estivi. Sull’anno il PIL tedesco è cresciuto del 2,9% t/t da un precedente 2,7%. La crescita 2017 è stata del 2,5% in accelerazione rispetto ai tre anni precedenti quando la crescita media è stata dell’1,8% già al di sopra del potenziale.

Per quanto attiene i dati aggregati, la seconda stima sull’inflazione dovrebbe confermare dati in contenimento di un decimo a 1,3% a gennaio da un precedente 1,4%. Sul mese i prezzi al consumo sono calati di 0,9% m/ L’inflazione core sulla misura preferita dalla BCE (al netto di energia e alimentari freschi) dovrebbe essere confermata in aumento di un decimo a sorpresa all’1,2%.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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