Forex, tutti gli appuntamenti di una settimana caldissima!

La settimana Forex si preannuncia davvero caldissima e, come stiamo anticipando da diversi mesi, il motivo è prevalentemente da ricercarsi nelle elezioni presidenziali statunitensi, evento al quale dedicheremo un focus specifico.

Lunedì 7 novembre

Rimandando pertanto ai prossimi giorni il nostro approfondimento sulla sfida Clinton / Trump e sui suoi effetti sui mercati finanziari internazionali (e non solo), cominciamo ad occuparci degli eventi macro di lunedì 7 novembre, quando dall’area euro verranno diffusi i dati relativi agli ordini all’industria sono visti in aumento di 0,3 per cento mese su mese a settembre dopo il +1,0 per cento mese su mese di agosto. Se confermato, il dato di settembre lascerebbe gli ordini in aumento di 0,6 per cento trimestre su trimestre nei mesi estivi dopo il calo del 20 trimestre. Le indagini IFO e PMI hanno segnalato un recupero di domanda da fine estate.

Sempre dall’area euro verranno pubblicati i dati relativi alle vendite al dettaglio a settembre, che sono attese nuovamente in calo di -0,4 per cento su base mensile da -0,2 per cento su base mensile, sulla scia della brusca correzione registrata in Germania. Sull’anno, il dato destagionalizzato rallenterebbe di due decimi a 1,2 per cento annuo da 1,4 per cento annuo. Le vendite al dettaglio sono coerenti, insieme ai dati sulle immatricolazioni auto, con una crescita dei consumi privati di 0,4 per cento sul trimestre da 0,2 per cento sul trimestre, nel secondo periodo dell’anno.

Infine, in Spagna vengono pubblicati i dati della produzione industriale a settembre, prevista correggere di 0,4 per cento mese su mese dopo l’anomalo aumento di agosto (+1,4 per cento mese su mese). Se confermato il dato lascerebbe la produzione in aumento dell’1,0 per cento sul trimestre nei mesi estivi dal +0,7 per cento del secondo trimestre. Il PMI manifatturiero e l’indagine della Commissione UE hanno segnalato una tenuta del comparto anche in autunno

Martedì 8 novembre

Negli USA è giornata elettorale ma, come anticipato, rinviamo a specifico approfondimento tale focus. Occupiamoci pertanto delle poche novità in area euro, dove ad essere protagonista sarà la Germania: nel Paese verranno pubblicati infatti i dati relativi alla produzione industriale, che potrebbe calare di 0,8 per cento mese su mese a settembre, correggendo parte dell’eccezionalmente forte dato di agosto (+2,5 per cento mese su mese) dovuto ad un balzo della produzione di beni captali probabilmente dovuto ad una commessa di grosso valore unitario. Su base annua la produzione industriale, corrette per effetti di calendario, è attesa rallentare a 1,7 per cento dal +2,0 per cento. Se confermato, il dato di settembre lascerebbe la produzione in aumento di 0,3 per cento trimestre su trimestre nel periodo estivo come nei mesi primaverili. Le indicazioni dalle indagini PMI e IFO sono di riaccelerazione dell’industria tedesca in autunno grazie al recupero di domanda dall’estero.

Mercoledì 9 novembre

Passiamo dunque a mercoledì, giornata nella quale la Commissione Europea pubblica le stime di autunno che forniranno indicazioni sulla valutazione dei budget nazionali attesa per fine novembre. Nel contempo la Commissione avvierà formalmente il semestre europeo in cui è prevista la valutazione non solo dei budget nazionali ma anche delle politiche economiche nei singoli paesi.

Sempre in area euro la produzione industriale francese di settembre potrebbe correggere il rialzo di agosto calando di -0,3 per cento mese su mese da +2,1 per cento mese su mese. Nel corso dello stesso periodo, le indagini PMI e Banque de France per il manifatturiero avevano indicato una debole espansione; tuttavia, la produzione di energia dovrebbe aver dato un contributo negativo visto che nel mese le temperature sono state più miti della media stagionale di quasi due gradi. La variazione annua dovrebbe quindi tornare negativa a -0,1 per cento da +0,5 per cento. Se confermato, nel terzo trimestre la produzione industriale sarebbe aumentata solo di +0,2 per cento trimestre su trimestre da -0,2 per cento sul trimestre, dando un contributo residuale alla formazione del PIL (a +0,2 per cento sul trimestre secondo la stima flash).

Giovedì 10 novembre

Arriviamo così a giovedì, dove ci sarà spazio per il nostro Paese. In Italia, infatti, la produzione industriale è attesa in calo a settembre. La flessione potrebbe essere marcata, di almeno -1 per cento mese su mese, considerando che il balzo registrato ad agosto (+1,7 per cento sul mese) era stato giudicato in qualche modo come “anomalo”. Su base annua, l’output tornerebbe in negativo (-0,1 per cento). Tuttavia, il trimestre chiuderebbe con un +1 per cento sul trimestre, per un livello massimo da 6 anni, coerente con un rimbalzo apprezzabile del PIL nei mesi estivi dopo la stagnazione vista in primavera.

Venerdì 11 novembre

Si conclude infine con venerdì, quando arriveranno gli ultimi dati macro della settimana, sia dall’area euro che dagli Stati Uniti. Per quanto concerne la prima, in Germania la seconda stima di ottobre dovrebbe confermare che nel mese i prezzi al consumo sono aumentati di 0,2 per cento sul mese su entrambe le misure. L’inflazione sarebbe quindi confermata in accelerazione di un decimo a 0,8 per cento sull’indice nazionale e di due decimi a 0,7 per cento su quello armonizzato. L’inflazione tedesca dovrebbe superare la soglia dell’1 per cento entro fine anno.

C’è altresì spazio per qualche aggiornamento dagli Stati Uniti, in cui la fiducia dei consumatori dovrebbe aumentare a 88 punti da 87,2 punti della rilevazione finale di ottobre, riportandosi più in linea con la media dei mesi recenti dopo il calo di ottobre. L’indagine rifletterà ancora incertezza preelettorale. Le aspettative di inflazione dovrebbero risalire a 2,5 per cento, dal minimo di 2,4 per cento visto sia sull’orizzonte a 1 anno sia su quello a 5-10 anni.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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