Il dollaro, osservato speciale del Forex

La forza del dollaro ha fatto, ormai, concentrare l’attenzione degli analisti sull’apprezzamento in termini assoluti del biglietto verde, perdendo importanza le forze relative del biglietto verde verso le altre valute.

Quindi, gli investitori stanno prendendo in considerazione, più che la coppia eurodollaro o il cable, direttamente un indice che complessivamente tiene conto delle dinamiche del biglietto verde. Si tratta nello specifico del Dollar Index, per il quale sono attesi nuovi picchi interessanti.

Nel riquadro sottostante, potete notare la dinamica intra-day dell’indice:

dollar-index

Si attende il raggiungimento di nuovi livelli dei prezzi attorno a punte di 100. Attualmente ciò che ha raffreddato gli entusiasmi è semplicemente rappresentato dal fatto che la Fed non sembra ancora propensa a dare una bella strigliata ai tassi, aumentandoli quello che serve, dopo l’audace mossa del Tapering (No alla monetizzazione del debito pubblico dei paesi satellite, dando un colpo duro, certamente ad alcune economie che hanno dei precisi obblighi nei confronti dell’economia a stelle e strisce).

Tutto sommato, però, malgrado molti sono soliti pensare che sia tutto l’effetto transitorio dell’esplosione del fenomeno della saturazione del mercato dell’offerta attraverso innovativi schemi di produzione da parte degli Usa, è comunque da dire che i fondamentali dell’economia sono ampiamente soddisfacenti. L’economia Usa mantiene comunque una posizione, dobbiamo dire, dominante da tutti i punti di vista e risente positivamente dell’interdipendenza del resto del mondo con l’economia del dollaro.

Chiaramente, la tendenza comune delle altre economie a svalutare a loro volta il cambio, adottando una politica monetaria espansiva (un esempio eminente è rappresentato dal Giappone) non fa che accentuare a dismisura lo stacco del “dollar Index”, e nello specifico delle parità del cambio rispetto al dollaro come valuta di riferimento secondaria (apprezzamento del cambio eurodollaro, nel senso che ci vogliono meno dollari per comprare un euro).

Quantunque cambi la simmetria del ragionamento, l’attenzione degli investitori forex è puntata su due asset, in particolare:

  • Il dollaro o il biglietto verde
  • Il petrolio ed i margini, seppure lievi, di recupero. Quando verrà raggiunta la soglia tecnica di sostenibilità dal punto di vista economico

Per fare trading su dollaro e petrolio consigliamo Markets, ottimo broker dedicato a questi due tipi di asset, cliccate qui per maggiori informazioni.

Ritornando al dollar Index, la traiettoria al momento sembra essersi arenata attorno alla striscia dei prezzi quota 92, ma non si esclude il caso di raggiungimento di quota 100 dei prezzi.

L’avvio dei mercati quest’anno tra l’altro ha anch’esso smorzato leggermente la rincorsa del dollaro, dato che l’incertezza politica ha destabilizzato i mercati europei, e con essi anche la regina del gioco Wall Street. Non bisogna, infatti, dimenticare che sempre e comunque i mercati finanziari in borsa valori sono interconnessi e quasi mai gli andamenti positivi o negativi degli scenari sono isolati.

Oltre al dollar index, gli altri asset che stanno avendo un particolare appeal nei confronti degli investitori sono rappresentati dai titoli energetici, certamente collegati con il forte crollo del mercato delle materie prime (non solo il petrolio), per vari motivi da addure alla competitività di mercato ed alle strategie di sdoganamento di posizioni dominanti.

Si rimane in attesa di ulteriori comunicazioni da parte della Fed che lascia sempre col fiatone i mercati in attesa di quella mossa concreta che poi non viene mai messa a segno, lasciando sempre capire che verrà concretizzata al più presto: prima si trattava dell’agognato tapering ed oggi si tratta dell’aumento dei tassi della Banca centrale cosa, che a parità di altri fattori, potrebbe far apprezzare ulteriormente il dollaro.

Ma se il dollaro si apprezza, cosa succede alle economie legate al biglietto verde? Certamente, la caduta della valuta domestica passerà in primo piano dato che l’assenza di autarchia le rende quasi impotenti all’apprezzamento della moneta, con una dinamica esplosiva sul fronte dell’import (se non si riesce a ricorrere a concorrenti potenziali) e del debito interno, se denominato in dollari. Capiamo, allora, le strategie della Russia che pur ha un certo potere di reazione nei confronti del resto del mondo e sta cercando di “sterilizzare” il mercato dei cambi da mano estera, semplicemente ritirando il rublo dai mercati internazionali, con conseguente accentuazione della pressione al ribasso. Quando il gioco sarà completato, la Russia potrà ridisegnare la mappa delle relazioni geo-politiche e voltare la faccia all’Europa ed agli Usa.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here