Sentiment deteriorato in Europa, il dollaro ne approfitta

La risalita degli ultimi giorni da parte del dollaro statunitense, che è riuscito a recuperare una buona parte del calo riscontrato nel corso della scorsa settimana, non è basato principalmente su novità positive da parte dell’economia americana (a proposito, la settimana sembra essere piuttosto povera di market mover a stelle e strisce), ma sembra poter principalmente riflettere un deterioramento del sentiment in Europa, dove il clima politico pre-elettorale (soprattutto francese) è sempre più precario: dunque, il dollaro si rafforza, ma la colpa sembra essere soprattutto dell’euro.

Ad ogni modo, sarebbe troppo semplicistico pensare che sia la valuta unica il principale driver della nuova forza del dollaro: a nostro giudizio a giocare un ruolo favorevole per la valuta verde è la stabilizzazione dello scenario USA, che è stato peraltro confermato dal FOMC della scorsa settimana: il quadro macro ne deriva essere piuttosto positivo e i presupposti per tre rialzi dei tassi di riferimento nel 2017 (che la Fed aveva indicato a dicembre) continuano a rimanere lo scenario principale sulla scrivania dei policy makers. Una simile valutazione, implicitamente abbinata al fatto che in Eurozona la BCE non può permettersi di abbandonare la sua politica super accomodante per almeno tutto il 2017, pone un supporto al margine di potenziale discesa del dollaro, che difficilmente cadrà al di sotto dei livelli pre-elettorali di Trump.

Euro, si avvicina il momento delle elezioni

A questo punto, e prima di occuparci della sterlina, val la pena compiere un breve inciso sull’euro, ricordando come la valuta unica sia costantemente sotto pressione a causa dell’avvicinarsi di un ricco calendario elettorale che potrebbe porre a dura prova la sua stabilità. Il rischio, più volte ricordato anche su queste pagine, è che vengano premiati movimenti populisti e anti europeisti: il consolidarsi delle spinte nazionalistiche all’avvicinarsi dei vari appuntamenti elettorali europei tende dunque a deprimere il cambio, anche se non è affatto scontato (dallo scorso anno, oramai, niente lo è!) che in questa fase sia da solo sufficiente a provocarne un ulteriore deprezzamento, che potrebbe aversi invece nel caso in cui l’esito effettivo delle elezioni fosse sfavorevole (il prossimo e primo appuntamento si avrà a metà marzo, con le elezioni olandesi).

Nel breve termine, pertanto, a meno di un ulteriore ampio spostamento nei sondaggi delle preferenze verso i partiti più nazionalisti (e in particolar modo verso la fronda Le Pen in Francia), il mercato continuerà a preferire il monitoraggio sui dati macro economici che, peraltro, negli ultimi giorni (produzione industriale tedesca e spagnola) non sono stati affatto positivi.

Sterlina, la Brexit incombe

Chiudiamo infine con un breve cenno sulla sterlina che, supportata da alcune dichiarazioni di Kristin Forbes, della Bank of England, è riuscita a riprendere parzialmente quota rispetto alle quotazioni dei giorni precedenti: Forbes ha infatti espresso preoccupazione per la rapida salita dell’inflazione e ha comunque dichiarato che la crescita economica è robusta. Anche se non ne ha fatto cenno espresso, le affermazioni di Forbes sembrano potersi inquadrare nella strada che – tranne l’ipotesi di un deterioramento del quadro complessivo, potrebbe essere opportuno tra non molto prendere in considerazione l’ipotesi di alzare i tassi di riferimento. Intanto, le attenzioni degli analisti sono sempre più incentrate sul processo legato al voto del disegno di legge che consente al governo di avviare la procedura formale di Brexit.

In linea sintetica, riteniamo che il dollaro possa guadagnare terreno marginalmente nei confronti dell’euro, con avanzamenti tanto più importanti quanto saranno deludenti i prossimi dati macro (scarsamente rilevanti quelli che usciranno negli USA). Per quanto concerne la sterlina, molto dipenderà invece dai tempi e dai modi che disciplineranno l’avvio dei negoziati per la Brexit: i prossimi giorni, in tal senso, saranno decisivi.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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