La settimana forex si apre con l’Euro al rialzo e il Petrolio molto incerto

Senza alcun ombra di dubbio, le due più grandi sorprese la scorsa settimana, sono state la coppia EUR/USD e l’andamento del Petrolio, che è crollato tantissimo. Vediamo insieme la chart di quest’ultimo quindi:

grafico-petrolio-inizio-dic-2015

Il Petrolio Greggio, ha subito un pesante arresto, dopo che l’OPEC ha affermato che manterrà la produzione costante. Queste parole hanno ovviamente impattato, e non poco, sul prezzo del petrolio, che adesso si trova ad affrontare il pesantissimo e cruciale supporto di 40,00, che è risaputo sia un supporto importante per questo mercato. Siamo senza dubbio ai minimi storici, in quanto questi livelli, si sono visti soltanto mesi fa, e il Petrolio si sta iniziando ad abituare a questo livello, che è assolutamente inusuale. Il calo della domanda, e l’aumento della produzione, ha però portato negli anni a prezzi sempre più bassi, e alla paura degli investitori, che si guardano adesso bene dall’investire in questo pericolo mercato per le posizioni long.

La settimana scorsa è stata una settimana volatile per il Forex, le materie prime ed i mercati azionari. La price action di prezzo è stata guidata da una decisione sulla produzione OPEC, anche un rapporto del Non-Farm Payrolls, ma soprattutto con una decisione sullo stimolo monetaria più “leggera” del previsto da parte della Banca centrale europea.

La settimana si è conclusa con il rilascio di un rapporto più forte del previsto del US Non-Farm Payrolls per il mese di novembre. La forza del rapporto  garantisce appena il fatto che la Fed alzerà i tassi nella prossima riunione del 16 novembre Questo ora solleva le preoccupazioni circa la tempistica dei futuri rialzi dei tassi.

Il rapporto sul lavoro ha mostrato che i Non-Farm Payrolls sono aumentati di 211K, battendo la stima di 201K. I guadagni orari medi sono scesi leggermente dal 0,4% al 0,2%, incontrando le stime. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 5,0%.

La settimana è iniziata con l’euro che è stato messo sotto pressione contro il dollaro americano. Alcuni segni di debolezza sono stati alimentati dai commenti del presidente della FED Janet Yellen, che ha indicato al comitato economico congiunto del Congresso, che era pronta ad alzare i tassi alla riunione politica della Fed. Ha anche aggiunto che le politiche monetarie divergenti degli Stati Uniti e degli altri paesi sono stati tra i motivi che la Fed ha preso in considerazione per alzare i tassi leggermente, dopo il primo innalzamento ufficiale.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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