4 anni fa moriva Steve Jobs, vediamo come è cambiata Apple

Chi è appassionato della tecnologia come noi, sicuramente si ricorderà 4 anni fa, quella mattina straziante dove attraverso i vari siti di tecnologia, apprendemmo che Steve Jobs, dopo una lunga battaglia contro il cancro se ne era andato.

A quel tempo era appena uscito l’iPhone 4S, non esistevano ancora i MacBook Pro Retina, l’Apple Watch era un sogno e Apple non era certamente in salute come oggi.

La salute di oggi però non si deve soltanto ai dispositivi che possiamo trovare in vendita all’Apple Store oggi, ma in gran parte all’innovazione che Steve ha portato con i suoi prodotti in tutti questi anni, prodotti che hanno cambiato le regole del gioco. Ad esempio con l’iPhone nel 2007, quasi 10 anni fa, l’App Store e la chiusura hardware dell’iPhone, che permetteva di installare soltanto Applicazioni approvate sull’App Store, che poi è stato portato anche sul Mac, con il Mac App Store.

Senza dimenticare l’iPod, che non ha soltanto migliorato il mondo della musica, l’ha cambiato completamente.

Inutile parlare anche dell’interfaccia grafica dell’Apple II, una vera e propria rivoluzione nel 1977, poi diventata Mac nel 1984 con il Macintosh 128K il capostipite della famiglia di tutti i Mac:

Il mitico Apple II
Il mitico Apple II

Steve Jobs era un personaggio controverso, amato e odiato allo stesso modo, ha comunque dato il volto alla tecnologia che tutti noi oggi utilizziamo. Dopo la sua scomparsa, tutti pensavano che la Apple fosse definitivamente morta e sepolta. Ma non è stato così.

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Il passaggio delle consegne era arrivato qualche mese prima dalla morte di Jobs, Cook era già il CEO di Apple quando Steve morì.

Per il terzo anno di fila, la Apple è  comunque al top del ranking mondiale, con una crescita del 43%, ma sarebbe stato così (o anche meglio con Jobs). Domanda forse inutile, ma resta da dire che Jobs aveva delle idee forse un po’ borderline, come quella che il display di un telefono non dovesse superare i 3,5 pollici, idee che molto probabilmente avrebbe modellato nel corso degli anni, se fosse stato ancora vivo.

Con l’iPhone 5, circa un anno dopo la morte di Jobs, cook presentò l’iPhone 5, che aveva uno schermo da 4 pollici widescreen, riuscendo a recuperare terreno sui competitors, che si erano mossi nella direzione degli schermi più grandi già da diversi mesi ormai. E qualche mese dopo arrivarono le indiscrezioni che Jobs era già al lavoro all’iPhone 5 prima della sua morte, quindi questo dimostra che il rivoluzionario Jobs era disposto a cambiare la sua visione radicale, anche in base alle direzioni del mercato.

Quello che salta all’occhio di più oggi, è che la Apple è passata da fare un modello di iPhone e di iPad e i vari Mac, per proporre una gamma molto più vasta di dispositivi. Oggi infatti sono disponibili vari tipi di iPad, ben 3 diversi tipi di Macbook (il Pro 13 e 15, l’Air 11 e 13 e il MacBook 12 pollici), ben 2 tipi diversi di iPhone, e numerosi Mac Desktop (Pro, iMac 5k e iMac).

Anche i sistemi operativi vengono aggiornati con frequenza molto più alta, infatti Mac OS X adesso si aggiorna ogni anno e non più ogni due anni, stessa cosa per la controparte iOS, e chissà… Magari un giorno questi due OS si fonderanno per diventare una cosa sola che si adatterà in base al dispositivo comprato. Ma conviene quindi investire in Apple ?

Apple si sta evolvendo, e al pubblico piace molto:

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Dal 2011 ad oggi, le azioni sono passate da 40 dollari per azione, fino a 110, con pochi massimi di 130 dollari per azione. Ne è stata fatta di strada da quando quei tre ragazzi, Steve Jobs, Ronald Wayne e Steve Wozniak costruivano computer in un garage, nel perfetto stile del sogno americano.

Adesso quel sogno è diventato un impero, anche senza Jobs.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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