È una svolta epocale quella che potranno sperimentare i dipendenti del colosso di vendite online americano Amazon. La società, bersagliata negli ultimi tempi da rumors sulla qualità del lavoro è corsa ai ripari, dichiarando di voler sperimentare in alcune squadre la settimana lavorativa di 30 ore contro le canoniche 40. Amazon arriva da un periodo di forti critiche e, secondo gli esperti, la comunicazione della sperimentazione deve essere letta come una sorta di ‘toppa’ che mira a regalare un’immagine positiva negli States e oltreoceano dell’azienda di Jeff Bezos. È di qualche mese fa l’articolo denuncia del New York Times che aveva fotografato una condizione molto negativa degli standard di lavoro proposti da Amazon, con orari che toccavano le 80 ore settimanali.
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Ecco quindi nascere una proposta dall’anima rivoluzionaria: condensare 30 ore di lavoro ben spese, che verranno testate da piccoli gruppi di lavoratori compresi i dirigenti. I benefici saranno gli stessi dei lavoratori a tempo pieno e i dipendenti riceveranno il 75% della retribuzione rispetto a chi opera con le 40 ore settimanali.
La novità è stata annunciata dal Washington Post e l’obiettivo della svolta è di dare vita ad un ambiente di lavoro più stimolante. Secondo il sterminare Fortune si tratta di una tendenza che sta interessando molte imprese di alto livello negli States, e le cause sono da ricercarsi nella minore richiesta di forza umana rispetto alla tecnologia sul posto di lavoro, ma anche come una manovra che può consentire di salvaguardare i salari rispetto all’avvento di una tecnologia sempre più attiva nei vari settori professionali. La forza umana può quindi esistere ma il lavoro dovrà scendere a compromessi con tempi minori, per permettere ai lavoratori di poter contare su condizioni buone e su uno stipendio di rispetto, guadagnandoci in salute e nella possibilità di avvalorare la famiglia e gli affetti personali.
