Redditività è la parola d’ordine che ha accompagnato la chiusura del terzo trimestre 2016 da parte di Intesa San Paolo, istituto di credito che ha accumulato un utile netto di 628 milioni di euro. Si tratta di un ammontare inferiore del 13% rispetto agli stessi risultati conseguiti nel mese parallelo del 2015, ma nettamente migliore rispetto alle previsioni degli analisti finanziari, che erano state fissate attorno ai 563 milioni di euro. In nove mesi di gestione, l’utile ha quindi raggiunto quota 2.3 miliardi di euro e ha dimostrato un calo del 14.3% rispetto agli utili dell’anno precedente, ma la cifra salirà a quota 3.2 miliardi di euro grazie alla contabilizzazione di 900 milioni di euro di plusvalenze, che sono giù state certificate e aspettano solo di entrare a fare parte del bilancio annuale.
Intesa San Paolo : andamento in Borsa
Il rapporto dei costi ricavi inferire al 50% contro una media delle banche del 65%, dimostra che Banca Intesa è uno degli istituti di Credito più efficienti del settore secondo l’amministratore Carlo Messina, una banca che si colloca ai vertici europei anche in termini di redditività. La metà dei ricavi e di confluenza degli utili deriva, infatti, dalla gestione dei grandi patrimoni, un settore dove l’istituto di credito si è dimostrato efficiente e forte di vantare 850 miliardi di gestioni in affidamento. Da questa cifra è quindi maturato un margine di interesse sugli impieghi di 1.86 miliardi e commissioni nette che hanno raggiunto l’interessante ammontare di 1.74 miliardi di euro.
Secondo Messina, è importante valutare l’impegno profuso dal management nella gestione dei crediti dalla natura non performing, che grazie all’impegno e alla buona condotta, ha portato a diminuire queste sofferenze di 5 miliardi di euro e a ridurre l’incidenza dei crediti deteriorati del 10% dall’inizio dell’anno all’attuale 8.5%. Si tratta, secondo l’Ad, di un trend positivo, che proseguirà anche nei prossimi mesi, segnando l’avvio dell’anno sotto ottimi auspici per il gruppo bancario.
