IPO Poste Italiane, investire nelle azioni di Poste Italiane

Entro la fine dell’anno, Poste Italia sarà una società quotata in borsa. Sono numerose le notizie circa il fatto che Poste potrebbe entrare in borse anche già da lunedì 26 Ottobre. Resta il fatto che i privati potranno acquistare ben il 40% della società.

Per adesso, la proprietà delle poste italiane era al 100% del Ministero dell’Economia. Il management del gruppo Poste Italiane sta cercando in questi giorni di velocizzare il processo di IPO della società che si occupa della spedizione di pacchi in tutta italia, insieme ad altri innumerevoli servizi.

Poste Italiane ha portato quindi la domanda di ammissione a Piazza Affari e al deposito del prospetto alla Consob.

Adesso la Consob ha ben 2 mesi per approvare la documentazione. Il termine finale dovrebbe essere quindi a metà Ottobre, ma è probabile che la Consob possa sbloccare il tutto anche molto prima del tempo massimo.

Ci sono grandi intenzioni per vendere al pubblico il 40% della società, ma più di questo, non si sa. In quanto dalla seconda metà di settembre sarà possibile venire a conoscenza del numero di azioni in vendita e la ripartizione tra privati e istituzionali, e ovviamente il prezzo delle azioni.

Secondo le stime, Poste vale tra i 6 e gli 11 miliardi di euro. Il prezzo varierà in base alle decisione per i titoli in fase di quotazione. L’IPO avrà quindi un valore che va dai 2 ai 4 miliardi di euro, soldi che entreranno direttamente nelle casse dello stato.

Nel 2014, poste ha chiuso l’esercizio con 29 miliardi di fatturato, in grande crescita rispetto al 2013. L’utile netto si è però ridotto di circa l’80%. Colpa della ristrutturazione aziendale e delle svalutazioni della quota detenuta da Alitalia.

Ad occuparsi della IPO del gruppo Poste Italiane in borsa, nel ruolo di consulenti dell’operazione (advisor), saranno Rothschild e lo studio legale internazionale Clifford Chance. C’è poi un gruppo di global coordinator, cioè di banche che si occuperanno del collocamento delle azioni sul mercato. Si tratta di Bank of America-Merrill Lynch, Citi, IntesaSanPaolo, Mediobanca e Unicredit.

Inoltre, l’agenzia di rating Moody’s afferma che l’Ipo di Poste Italiane (Baa2, Stabile) nel mese di ottobre non avrà un cambiamento sul rating del gruppo perché “i piani di privatizzazione non cambiano in modo significativo la visione di Moody’s sulla volontà del governo di dare un sostegno straordinario” alla società.

E’ il momento di investire presto in Poste Italiane?

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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