Microsoft investe 100 milioni in Uber. Ma in Italia è illegale!

E adesso chi ferma più Microsoft?

C’è molto fermento su Microsoft in questi giorni, e sul suo Windows 10, che sembra promettere bene. Microsoft invece però sotto sotto ha altri piani, come l’investimento in altre aziende che a loro volta stanno promettendo bene.

Sappiamo tutti delle capacità incredibili dell’azienda Microsoft, che nel giro di 20 anni ha cannibalizzato il mercato dei computer, più specialmente dei sistemi operativi, di cui rimane tutt’oggi il leader indiscusso.

Microsoft Corporation, ha investito circa 100 milioni di dollari in Uber Technologies, ad una valutazione che si aggira intorno ai 50 miliardi di dollari.

Secondo la fonte in questione, che ha preferito rimanere anonima, Uber sta beneficiando degli investitori, che vedono questa applicazione di “car-booking” sempre di più come il futuro dei trasporti.

Sono già 2 mesi che l’accordo è stato ufficializzato

La compagnia con sede a San Francisco, guidata dal suo CEO Travis Kalanick, sta utilizzando i numerosi fondi che provengono in ogni parte del mondo per espandere il suo servizio in più città presenti nel globo.

“Abbiamo autorizzato questo investimento più di 2 mesi fa”, ha affermato Kristin Carvell, il portavoce di Uber. Microsoft ha però rifiutato di commentare la transazione.

Un rapporto di lunga data tra Uber e Microsoft

Microsoft non è nuova ad un legame molto stretto con Uber, lo scorso mese infatti, l’azienda di Redmond ha venduto a Uber una porzione dell’unità per le mappe, e Uber ha offerto a sua volta circa 100 impiegati Microsoft che lavorano nell’acquisizione immagini e analisi dati, nella divisione mappe di Bing, il famoso motore di ricerca di Microsoft, secondo solo a Google.

La due aziende lavorano ormai da anni per integrare Uber dentro Cortana, che sarebbe il ”Siri di Microsoft”, ovvero un assistente vocale.

La storia di Uber

Uber fu fondato nel 2009 da Kalanick e Camp, e si è espanso in più di 55 paesi. Questo servizio è andato quindi in diretto contrasto con i tassisti e i guidatori di limousine, e anche in Italia le polemiche non sono mancate e il tribunale ha deciso che Uber sarà gravemente limitato:

La solita storia all’Italiana

L’Italia è uno dei pochi paesi dove Uber è vietato, forse perché si vuole dare la precedenza ai tassisti. Ma il discorso è questo, se ai guidatori conviene diventare uber-guidatori, e le persone vogliono spendere di meno… O i tassisti si adeguano con le tariffe, o se ne vanno fuori dal mercato. Domanda e offerta fanno il mercato, non le restrizioni. E’ tanto semplice.

Crediamo che l’Italia sia un paese dove sia impossibile vivere bene, anche a causa di decisioni come queste.

Giornalista indipendente e trader privato. Sono laureato in Economia e finanza e mi occupo di analisi finanziarie e di notizie sull'economia.

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