Limiti pagamenti in contanti : soglie, nuovi limiti e aggiornamenti

In controtendenza rispetto agli anni precedenti, la legge di stabilità del 2016, entrata in vigore a partire dal primo gennaio 2016, ha rialzato il limite massimo dei pagamenti in contanti, portandolo da 1000 fino a 3000 euro.

Come si legge dal comma 898 della legge di stabilità 2016 (disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato), infatti, la soglia massima di pagamento con denaro contante passa da “euro mille” a “euro tremila”.

L’andamento del limite di pagamento in contanti negli ultimi anni

È la prima volta dal 2008 ad oggi che questo limite subisce un incremento, perché fino ad ora tale quota era sempre e solo stata diminuita per monitorare quanto più possibile i trasferimenti di denaro e cercare, così, di contrastare l’evasione fiscale. Dalla soglia dei 12500 euro vigente nel 2008 si era poi progressivamente passati al limite di mille euro all’epoca del governo Monti (dal dicembre 2011) ed ora, per la prima volta, assistiamo ad un allentamento di questo tetto massimo, arrivando fino a 3 mila euro.

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I limiti all’utilizzo del contante negli altri Paesi Europei

Fin dal suo primo annuncio, la decisione di innalzare la quota massima di utilizzo del contante a 3000 € ha portato a non poche polemiche perché se, da un lato, non avere un limite troppo restringente dà maggiore libertà e quindi potrebbe portare ad una moderata ripresa dei consumi, dall’altro c’è chi sostiene che questa mossa possa andare in controtendenza rispetto alla lotta all’evasione fiscale.

A tale proposito viene da chiedersi: ma cosa succede negli altri paesi europei?

Fondamentalmente con il nuovo tetto massimo di utilizzo dei contanti fino a 3 mila euro ci andiamo ad allineare con alcuni importanti Paesi come la Francia, il Belgio e la Spagna (anche se in quest’ultima il limite è di poco inferiore, ovvero 2500 €).

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Osservando la cartina degli altri Paesi europei ci si rende ben presto conto che nella maggior parte di essi non esiste un limite all’utilizzo del denaro contante (Germania, Austria, Olanda, Svezia, Finlandia) mentre gli unici due Stati dove la situazione è più “restrittiva”, sono proprio quelli in cui la crisi economica sta facendo sentire di più i suoi effetti, ovvero Grecia e Portogallo, rispettivamente con 1500 e 1000 euro di soglia massima ammessa.

Eccezioni in cui rimane la soglia di mille euro

Come dicevamo, secondo la nuova legge di stabilità, dal 1° gennaio 2016 è possibile effettuare pagamenti in contanti fino ad un importo massimo di 3000 euro. Al di sopra di questo valore è necessario che la transazione venga tracciata attraverso strumenti quali bancomat, certe di credito, bonifici e assegni.

Esistono, però, delle eccezioni, previste per legge, in cui il limite massimo della transazione effettuabile in contanti rimane mille euro. Vediamo insieme quali sono questi casi:

  • In caso di pagamenti da parte di aziende pubbliche di stipendi, pensioni e compensi vari. Il caso più comune è sicuramente quello delle pensioni che superano i 1000 euro e che, dunque, non possono essere consegnate in contanti al soggetto interessato ma bisognerà ricorrere a vie telematiche e tracciabili.
  • In caso di assegni e vaglia postali e cambiari.
  • Per i libretti di deposito al portatore.
  • Nell’ambito dei servizi di pagamento (i cosiddetti money transfer).

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