Cosa sono i futures?

Sia che vi stiate avvicinando da poco al mercato del trading online con i futures, sia che siate già esperti in materia e non disdegnate un periodico ripasso, potreste ben valutare di leggere le righe che seguono: cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sui futures, spiegando – con termini chiari e semplici – di cosa si tratta, come funzionano, come possono essere acquistati e… non solo!

Futures, cosa sono (in breve)

La prima cosa che è utile chiarire è che i futures sono degli “strumenti derivati”. Un riferimento, tale “derivazione”, del fatto che il loro valore – appunto – “deriva” dal prezzo di un’altra attività (asset) a cui il contratto fa riferimento. Ad esempio, i futures sul caffè vedono il proprio prezzo derivare da quello del caffè (gli utenti più esperti ci perdoneranno tale eccessiva semplificazione), e le fluttuazioni e l’andamento delle quotazioni di tali futures verranno pertanto a correlarsi direttamente con il valore di tale attività sottostante.

Detto ciò, aggiungiamo subito un piccolo tassello nozionale, ben comprensibile fin da queste prime fasi di approfondimento. Didatticamente e concretamente è possibile distinguere due diverse tipologie di derivati, differenziate sulla base della natura dell’attività sottostante: i futures sulle attività reali, e i futures sulle attività finanziarie.

Come risulta essere facilmente intuibile, nella prima categoria rientrano tipicamente i beni che vengono scambiati e negoziati nelle diverse Borse mondiali: si pensi ai futures sulle materie prime (petrolio, ecc.), sull’energia, sui metalli preziosi (oro, ecc.), sui prodotti agricoli (il già ricordato caffè, e così via). Nella seconda categoria rientreranno invece quegli strumenti che fanno riferimento a valori finanziari, come le valute, le obbligazioni, le azioni, i tassi, e altro ancora.

Perchè comprare i futures?

A questo punto, potrebbe essere di interesse compiere un piccolo passo in avanti e domandarsi: per quale motivo si comprano i futures?

Sebbene non sia certamente la motivazione per la quale sono “nati”, i contratti derivati vengono oggi prevalentemente compravenduti per motivi prettamente speculativi: i futures possono infatti divenire oggetto di trading nel tentativo di lucrare sui rialzi o sui ribassi (il guadagno è possibile in entrambi i versi, contrariamente all’acquisto diretto dell’attività sottostante) dell’attività reale o finanziaria sottostante. Se a ciò aggiungiamo che è possibile amplificare i risultati positivi dell’operazione attraverso l’effetto leva, e integriamo il tutto ricordando come i costi di transazione siano estremamente bassi, possiamo ben comprendere per quale motivo oggi fino al 90% delle posizioni sui futures vengano aperte proprio per fini speculativi, con orizzonti temporali frequentemente molto brevi.

Un secondo motivo per cui è possibile acquistare futures – sebbene meno “noto” ai trader che, come abbiamo appena ricordato, puntano principalmente alle finalità speculative – è legato alla possibilità di agire in hedging, ovvero in copertura. Attraverso i futures è infatti possibile eliminare il rischio di fluttuazione del valore di un bene sul mercato: la copertura è adottabile sia nel caso in cui si stanno ponendo in essere operazioni commerciali, sia nel caso in cui si voglia cercare una protezione finanziaria all’interno del proprio portafoglio (ad esempio, l’acquisto di indici azionari e la contemporanea copertura contro perdite attraverso la sottoscrizione di futures di “senso” contrario).

Un ultimo motivo per cui vengono oggi acquistati e venduti i futures è legato all’arbitraggio. Sebbene sia una strada forse molto meno praticata rispetto al passato, ricordiamo comunque come l’arbitraggio sia un’attività che permette di ottenere dei profitti dalle differenze di prezzo presenti su diversi mercati. In altri termini, se un future viene scambiato a un prezzo più alto rispetto al suo valore teorico (ponderato sulla base delle attività sottostanti cui si riferisce), l’arbitraggista potrebbe ottenere un guadagno vendendo il future e acquistando i titoli legati all’asset sottostante.

La clearing house e i margini

“Digerite” le nozioni di cui sopra, si può cercare di avanzare in maggior dettaglio attraverso l’introduzione di un tecnicismo estremamente necessario al corretto funzionamento del mercato dei future. A “sovraintendere” alla regolare fruizione della Borsa future è la c.d. “Clearing House”, o stanza di compensazione, società indipendente che è responsabile di assicurare il congruo svolgimento delle operazioni all’interno del mercato attraverso lo svolgimento di alcune attività necessarie e indispensabili: farsi controparte di qualsiasi operazione conclusa in Borsa, garante del buon fine delle posizioni aperte, eseguire il mark to market (cioè adeguare le posizioni rispetto al prezzo di chiusura al termine della giornata), e così via.

La principale funzione – e anche quella più “tangibile” – è comunque quella della disponibilità a divenire controparte delle operazioni concluse in Borsa, subordinando l’accettazione del contratto alla corrispondenza dei margini stabiliti, che devono essere corrisposti a titolo di deposito cauzionale da chiunque desideri stipulare un contratto derivato.

A loro volta, i margini possono essere iniziali (una percentuale del valore nominale del contratto, rimborsato alla scadenza del future), di consegna (utile per poter garantire il rischio delle variazioni di prezzo di titoli da consegnare tra l’ultimo giorno di negoziazione e quello di consegna), di variazione (determinato con il già ricordato mark to market, con liquidazione giornaliera delle perdite e dei profitti realizzati).

Le principali tipologie di futures acquistabili con il vostro broker

Come abbiamo anticipato nella fase iniziale del nostro odierno approfondimento, è possibile acquistare numerose diverse tipologie di futures, considerando che sono numerose le diverse tipologie di asset sottostanti. Ad ogni modo, una delle tipologie maggiormente oggetto di trading sono certamente i currency futures, ovvero i contratti derivati che hanno per oggetto un cambio valutario. Si pensi, a titolo di esempio, ai contratti derivati che disciplinano la vendita di euro contro dollaro, di dollaro contro sterlina, e così via. Come intuibile – soprattutto se avete ben compreso le nostre affermazioni sulle diverse motivazioni per cui è possibile sottoscrivere un future – è possibile acquistare un contratto future sia per fini di copertura (per proteggersi sul deprezzamento di un cambio o sull’apprezzamento dello stesso, a seconda che l’utente sia un venditore o un compratore), o per finalità di speculazione.

Altra classe di future frequentemente oggetto di trading sono i commodity futures, contratti derivati con i quali ci si obbliga a scambiare una quantità di merce a una data e prezzo prefissati. Ancora, vi sono i futures sugli indici azionari (che, contrariamente ad altri asset, non sono direttamente negoziabili) e tanto, tanto altro ancora.

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Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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